Abbiamo cercato e desiderato il nostro terzo bimbo, così come abbiamo sognato di avere un parto speciale, unico, intimo.
Abbiamo deciso di far nascere il nostro terzo bimbo a casa nostra. Non perché avessimo avuto esperienze negative in ospedale, assolutamente no, ma volevamo qualcosa di speciale e soprattutto non volevamo nessun tipo di medicalizzazione.
Le ostetriche che ci avrebbero accompagnato in questa scelta le conoscevamo da tempo, ci avevano assistito anche nelle gravidanze e parti precedenti.
Sono angeli, persone uniche nel loro genere. Ti danno forza, ma soprattutto ti trasmetto un senso di accudimento indescrivibile.
Il travaglio di Liam è stato lungo, nonostante fosse il terzo, intenso e doloroso.
Ma è stato assolutamente meraviglioso.
Ero a casa nostra, tra le braccia di mio marito e così abbiamo accolto nostro figlio: sdraiati sul tappeto del soggiorno, abbracciati l'una all'altro, stretti nello stesso desiderio di accogliere il frutto del nostro amore.
Il travaglio è iniziato nella notte e il piccolo è nato verso le 9 della mattina successiva.
È stata una notte lunga, intensa a volte interminabile e faticosa.
Ma è stata la notte più magica di tutta la mia vita.
Quando Liam è nato abbiamo decise di tardare il clampaggio del cordone, facendo due giorni di lotus, cosi dopo la sua nascita ci siamo trovati a fare colazione con un bel cappuccino e delle brioches appena sfornate sul divano di casa; io, mio marito, i nostri angeli e il piccolo Liam ancora legato alla sua placenta.
Magico, intimo e indimenticabile.
Foto di Helena Lopes
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